I’ vo gridando : Pace, pace, pace!
(Francesco Petrarca XIV Secolo
IL CANZONIERE)
EDITORIALE……. IN VERSI!
di Anna Manna Clementi
E’ un Blog per la poesia vi parlerò in… poesia!
L’Umanità sfiora il naufragio : soltanto il dialogo e la comprensione possono portare la PACE E LA SALVEZZA!
Siamo tutti naufraghi nelle maree amare della storia, forse usando le stesse sillabe in modo diverso è possibile
trovare la soluzione. Aprire un varco nelle maree amare e camminare tra mare e amare, tra il pericolo e l’amore,
tra l’incomprensione e la volontà e la forza di superare il varco , i varchi difficili dell’esistenza e dell’incomprensione.
Nel Festival La Parola nel Mondo cerchiamo la parola che ci unisce, che sia capace di raccontare il dolore e la speranza.
...e cominciammo a lanciare parole
per raccontarci il dolore…..
NAUFRAGHI
Orfani di radici
subimmo la scelta luttuosa dei padri
e sfociammo in un naufragio senza colpa.
Aggrappati alla violenza del dolore
con la mente in anestesia
fummo catapultati nello spazio vuoto
dell’angoscia
e partimmo per forza d’inerzia
senz’altra zavorra che un passato di lutti.
E fu giorno e fu notte
e furono anni di zattere improvvisate alla meglio.
Sfiniti dai giorni ci annientavamo in sonni
pieni di domande
Tentammo ogni onda
senz’altro progetto che la sopravvivenza
e fu pace ogni canto
vero o falso
cullati soltanto da lusinghe
svegliati da ogni temporale
finché l’ansia e la paura
varcarono ogni itinerario
e restammo sospesi nel vuoto di ieri
e ci sembrò conquista
Naufraghi
avvistammo terre sconosciute
Scilla e Cariddi
Caino e Abele
cercavamo comunque la vita
Solidali ci attaccavamo con funi d’ironia
evitando il tarlo dei ricordi
e superammo lo strazio della nostalgia
e le certezze le rubavamo agli occhi dei bambini
sminuzzavamo le voci fino al bisbiglio
per difenderci dall’urlo dell’angoscia
e gonfiavamo a vela le briciole dei sogni
ma non bastavano per andare avanti
e allora ne facemmo reti perché il naufragio
non andasse avanti
Naufraghi
crescevamo ad ogni tempesta
e il vento che ci sbatteva come stracci
finì per asciugare il pianto
Impastati dal sale dei rimpianti
ci indurimmo fino al ghiaccio
e nell’acqua riuscivamo a galleggiare
La deriva diventò ricerca
e l’ansia si fece avventura
Avvistammo altre terre sconosciute
tagliando il nodo di Gordio
con le unghie dei morti
e cercammo la terra promessa
nelle grotte sull’acqua
Mischiati in una processione di derelitti
nei loro occhi scoprimmo la vita
e cominciammo a lanciare parole
per raccontarci il dolore,
dardi che al sole
prendevano a scintillare come stelle
e lasciammo nel mare una scia luminosa
e tracciammo la rotta
senz’altra bussola
che il loro scintillante galleggiare
e scoprimmo tramonti fiorati
e albe di occhi riaccesi
e soli e lune e giorni
d’una insperata resurrezione.
Anna Manna Clementi
da “Maree amare/mare e amare” Roma, Pagine editore, 2007
…………………quando la parola è preghiera……………….
Ave Maria dei Naufraghi
di Anna Manna Clementi
L’arsura cocente della speranza
trascina fino a Te la mia preghiera
Ave Maria, Madre del mare
prendi tu la mia catena
cambiala in vela
fammi navigare
fino a sfiorare i cieli
Stammi vicina col Tuo cuore
azzera le distanze degli oceani
e spacca i muri che ci allontanano
Tu che fosti casa e culla di Dio
Sacro passaggio dal divino alla carne
fammi nascere adesso all’amore del mondo
Ave Maria, Madre degli oceani
racchiudi in ogni piccola carezza
la potenza delle maree
resta a vegliare questa nuova vita
che ogni giorno cerco
arrancando nel buio
Tu che sei intarsio divino
su roccia intiepidita dal dolore
diventa casa di tutti in mezzo al mare
Accogli i disperati sul tuo scoglio
Ululano le tempeste
scardinano gli equilibri dell’anima
l’angoscia avanza tra i flutti
che offuscano il domani
Ave Maria
Madre e Regina del mare
primo sguardo avvinghiato
ai sussurri dell’acqua
salvaci
siamo dispersi tra le onde
Legaci con l’amore gli uni agli altri
Placa le bufere infernali
placa le differenze
dentro i cuori
mostraci il Tuo sorriso santo
fino alla tenerezza
…fino al perdono
Rendici il dono
della comprensione!